martedì 15 luglio 2014

youth, il tesoro scomparso



 Quando scrivo sono prolisso. Invidio coloro, rari in verità, che sono capaci di donare sensazioni, scoperte o riflessioni preziose con una manciata di parole. Ne faccio un esempio, tra i migliori:

“Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita.”

Ma con un’altra manciata di parole il suo autore realizzò un prodigio, e trasformò quelle parole in diamanti:

“Ogni cosa rappresenta una minaccia per il giovane: l’amore, le idee, la perdita della famiglia, l’ingresso tra i grandi. E’ duro imparare la propria parte nel mondo”.

Era il 1931 e Paul Nizan, sull’orlo di quella vertigine che è la vita, brandendo la sua penna come una bacchetta magica,  aveva dato al mondo quel tesoro antiluogocomunista!
   “Aden Arabia” poteva e doveva finire lì, alla sesta riga, avendo detto tutto su generazioni di giovani da allora ad oggi, e forse da sempre e per l’eternità, e Paul avrebbe avuto il suo seggio tra i fari del sapere umano.
   Invece, forse accecato da tanto bagliore, terrorizzato dalla sua scoperta, straziato dalla sua età, Paul cercò salvezza nell’Ideologia, quella droga che ti libera dalla paura trasformandola in odio, e continuò a scrivere, a scrivere, fino a seppellire quel tesoro sotto strati geoideologici di vane parole.
   Paul Nizan morì due volte: nel 1939 a lui, comunista, il patto Molotov-Ribbentrop tolse la droga e l’anima; nel 1940 il piombo tedesco tolse il corpo e quel che restava della sua vita.

Quel tesoro è ancora là sotto, praticamente sottratto al mondo. Solo pochi accaniti tombaroli, da allora, ebbero la fortuna di vederlo, ancora meno quelli che lo riconobbero. Ne incontrai un paio che lo andavano raccontando in giro, e furono trattati da ciarlatani.

E perciò eccoci qui, ancora  a sorbirci pistolotti sociologici sul disagio dei “giovani d’oggi” e dotte analisi sulle sue cause: tra queste ricordo personalmente la miseria nel 48, l’incomunicabilità nel 58, il consumismo nel 68, la repressione nel 78, il carrierismo nell’88, il pensiero unico nel 98, la scomparsa del futuro nel 2008, la disoccupazione sempre, la scomparsa della memoria MAI.

Paul, Paul, perché ci lasciasti? 
Eternamente tuo, felicemente invecchiato cercando verità,
Rottamatoio

Post scriptum - Non ci si illuda che l'arrivo della prima "generazione senza futuro" renda più visibile il tesoro di Nizan: ci vuole altro che una motivazione socio-economica per aprire occhi e menti.

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