venerdì 14 settembre 2012

fascisti

    A me Pierluigi Bersani sta sul cazzo. Chissà, se avesse fatto altre scelte forse avrebbe potuto diventare uno scrupoloso burocrate, o addirittura un dignitoso imprenditore. Ma ha fatto l'imperdonabile errore di entrare in politica, finendo nel calderone di tutti quegli pseudo-politici che, privi di grandi capacità e carisma, si affidano alla forza surrogatoria collettiva del Partito, che altri chiamano "la casta" e io chiamo "i partitici". Ma perché, buon uomo? Da qui la mia antipatia, mista a un po' di pena.
    Tuttavia, avendo imparato sulla mia pelle di adolescente quanto sia fuorviante lasciarsi condizionare da sentimenti come simpatia e antipatia, cerco di avere verso il segretario PD lo stesso atteggiamento obbiettivo che ho verso chi mi è simpatico. Sulla mia pelle di militante politico ho imparato invece il grande principio liberale che in politica non si etichettano le persone ma si giudicano le loro singole azioni. Perciò ho molto apprezzato la correttezza "liberale" del suddetto Bersani quando l'ho sentito con le mie orecchie, in un servizio sul Tg di Sky, riferire al pubblico che "sui blog si leggono frasi del tipo siete degli zombi, siete già morti, vi seppelliremo, vi ammazzeremo...." e via in crescendo, per poi concludere: "io dico che questi sono linguaggi fascisti.....fascisti!". Seguiva applauso del pubblico. Contemporaneamente, nei titoli delle notizie che scorrevano sotto le immagini, passava di tanto in tanto la scritta "Bersani: Grillo, siete fascisti".
    Stavo assistendo ad un atto fascista: la "cultura" illiberale che pervade ogni ganglio della società italiana non permette a giornalisti ignoranti quanto spocchiosi di capire la differenza tra il definire fascista un'azione, una frase, un linguaggio, e l'estendere quel giudizio a una persona, giudizio tanto arbitrario da degradarsi al livello di insulto. E infatti ormai fascista non è più considerato un giudizio politico ma solo un insulto.
    Perciò sapevo già cosa ci aspettava: per tre giorni i media hanno inondato l'Italia della polemica stucchevole sul fatto mai avvenuto che Bersani aveva dato del fascista a Grillo. Se l'avesse fatto avrebbe fatto un'azione fascista, ma non l'aveva fatto, anche se nessuno l'ha fatto notare al telespettatore medio che crede di informarsi seguendo TG e talk show. Di questi episodi mediatici fascisti, diffusori di messaggi subliminali degni di Goebbels, magari con il pretesto di sintetizzare la notizia, è piena l'informazione.
    Informazione fascista. E tanto di cappello a Bersani.