mercoledì 9 maggio 2012

poteri forti?


Ritrovo, nello scrigno dove conservo vecchi appunti che mi sono cari, una mia riflessione sui poteri che con spietato gioco delle parti sottraggono agli italiani la base stessa di una democrazia: la conoscenza. La riporto come premessa ad una raccolta di esempi che intendo proporre.

......i troppi decenni trascorsi da quando venni al mondo mi hanno piegato a tal punto da privarmi della capacita’ di stupirmi. Eppure mi succede ancora di imbattermi in articoli di famosi giornalisti che scrivono di "poteri forti" e di scoprire ogni volta con inatteso stupore, dopo averli letti fino in fondo, che per poteri forti intendono sempre e solo la classe imprenditoriale, e nemmeno tutta.
   Chiedendomi il perche’ di tale spreco di plurali mi viene un sospetto: non sara’ la traduzione letterale di un termine anglosassone realmente significante, da quelle parti, ma che in un paese di cultura cattolica e populista è tanto approssimativo da essere ridicolo?
   Quale che sia la spiegazione, il malvezzo costituisce un ottimo esempio di come un potere forte, quello mediatico, disinforma quello che in democrazia dovrebbe essere "il principe", cioè il popolo. 
   Perciò a lor signori Giornalisti, a Sindacati, Partiti (pardon, Parlamento!), Corporazioni, Vaticano, Magistratura, Forze Armate ed altri poteri deboli....… i miei più sinceri ricostituenti.

                                                                           --oOo--

media 1: l'informazione a orologeria
http://capriccioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/05/06/da-quando-non-governano-piu/

I veri poteri forti, in Italia, sono la consociazione spontanea degli infiniti poteri deboli contro la comunità dei cittadini:
http://www.corriere.it/editoriali/12_giugno_10/de-bortoli-poteri-forti-classe-dirigente_8b7c6c56-b2c2-11e1-8b75-00f6d7ee22cc.shtml