sabato 7 aprile 2012

ismi: idee e ideologie


     "Un’idea morta produce più fanatismo di un’idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte. E sono tanti, e talmente brulicano sulle cose morte da dare a volte l’impressione della vita. (Questo pensiero mi viene come corollario a tutti i pensieri sulla stupidità e sugli stupidi che vado ritrovando nel “Diario” di Brancati)" - Leonardo Sciascia - NERO SU NERO pag. 68 - Einaudi 1979

Questa riflessione di Sciascia mi ha ispirato una teoria: nell'evoluzione del genere umano mi sembra di scorgere un decorso obbligato per qualsiasi teoria, scoperta o movimento di cui si nutre quello che chiamiamo progresso. Mi proverò a descriverlo:
1) - Un tale, che un giorno sarà definito genio, ha una grande, nuova e valida idea o invenzione (chiamiamola "la cosa") e cerca di comunicarla al mondo, ma quasi nessuno lo sta a sentire, tranne un pugno d'intenditori che in solitudine cominciano ad applicare la novità tra l'indifferenza generale.
2) - Dopo molti anni il successo de "la cosa" si impone per forza propria e attira l'attenzione del folto partito dei furbi, scienziati, intellettuali o imprenditori che siano, i quali spintonano da  parte i vecchi pionieri e, al grido di "largo ai giovani e capaci", s'impadroniscono di quell'idea viva, la privano di quel tanto di scandaloso che ogni vera novità contiene e finalmente la dichiarano perfetta, eterna e indiscutibile, elevandone il fondatore (il "tale") al rango di genio infallibile; riducono cioè "la cosa" ad un "ismo", un'ideologia, con tanto di dogmi, certezze, chierici e guardiani. Così ridotta, ormai in coma, viene lanciata sul mercato con ampia disponibilità di mezzi.
3) - A questo punto masse sterminate di stupidi scoprono quella novità moribonda. Naturalmente se ne innamorano come di una moda e vi si avventano famelici e fanatici creando l'effetto brulicante descritto da Sciascia che fa sembrare vivi, oltre all'idea morta, anche loro. I furbi si gonfiano di troppi soldi per sapere che farne e i più ne scoppiano. I sani sono altrove.

Tra gli infiniti esempi che la storia mi offre potrei citare il povero Gesù di Nazareth elevato a Cristo per fondare il cristianesimo, la morale ridotta a moralismo, la ragione a razionalismo, la nazione a nazionalismo, la scienza a scientismo, la democrazia a democraticismo. L'evoluzione in "ismi" di ogni grande intuizione è la prova che l'umanità è sempre propensa a preferire la riposante certezza delle ideologie alla faticosa ricerca della verità.

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