mercoledì 26 dicembre 2012

da statista a politico si sale o si scende?


Dalla cosiddetta AGENDA MONTI, pag. 20:
"Occorre pertanto portare la famiglia al centro delle politiche di sviluppo, della fiscalità e di welfare. Politiche per la famiglia molto avanzate, come accade negli altri Paesi europei, servono anche a contrastare il calo demografico, che è uno dei fattori di impoverimento delle società. L’Italia deve tornare ad avere fiducia nel futuro e a fare bambini."

Ci aveva avvertiti, citando Degasperi: "Il politico guarda alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni". Ora, dato che l'Italia ha una delle densità demografiche più alte del mondo, e che agli italiani più che la ricchezza della società interessa quella dei suoi cittadini, mi pare che l'ex statista Monti, auspicando un ulteriore aumento della popolazione, più che alle prossime generazioni guardi oltretevere, dove stazionano le divisioni elettorali del Generale Ratzinger. Dimostrando, coerentemente con quanto ci aveva ricordato, di essersi immediatamente immedesimato nel suo nuovo ruolo: quello di politico. Altro che salire, Supermario è sceso a Minimario.

P.S.: Tutti i programmi elettorali e le dichiarazioni d'intenti più lunghi di una pagina sono necessariamente specchietti per le allodole destinati a restare nel regno dei sogni, perciò non prendiamo troppo sul serio ogni comma dell'agenda Monti; dopotutto, per sconfiggerlo basta un umile preservativo.

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